L’ultimo decreto ministeriale, emanato giorno 11 marzo prevede una serie di misure più restrittive per riuscire a contenere il contagio, per ora, salvo nuove disposizioni, fino al 3 aprile.
Il presidente Conte estende, nel proprio discorso, l’emergenza sanitaria all’intera nazione, disponendo misure più restrittive che vedono la chiusura di tutti quelle attività che favoriscono l’aggregazione e non sono strettamente necessarie quali ristoranti, negozi al dettaglio….
Tuttavia le strutture che possono rimanere attive devono seguire le linee guida predisposte e quindi mantenere le dovute distanze e non favorire all’affollamento con comportamenti inadeguati.
Ma facciamo un pò di chiarezza:
Viene, inoltre, decretato che, in tutte le regioni è previsto il divieto assoluto di uscire di casa se non per validi motivi.
Si può uscire di casa per:
Per provare tali esigenze è stata messa a disposizione un’autocertificazione che il cittadino dovrà avere con sè.
Tale decreto sancisce che gli spostamenti da un comune all’altro sono possibili per tali necessità e non vi sono blocchi dei trasporti, quindi i mezzi pubblici continueranno a circolare con le giuste misure preventive.
Sono assolutamente vietati gli assembramenti però è possibile fare attività fisica all’aperto osservando la distanza interpersonale di almeno un metro. Inoltre, è consentito lo svolgimento delle normali attività quotidiane qualora si abbiano animali domestici.
La violazione del decreto è punibile con una multa pari a 206 euro come prevista dal codice penale per arrivare fino a tre mesi di reclusione.
Molte aziende hanno agevolato i dipendenti tramite piani alternativi come smartworking o hanno chiesto di anticipare le ferie.
Se devi recarti a lavoro segui le regole fondamentali:
Innanzitutto niente panico e paure inutili, è importante mantenere la calma e informarsi ma informarsi bene.
Per tenerti aggiornato su dati e sviluppi dell’epidemia usa i canali istituzionali come
Qualora sospetti sintomi riconducibili al coronavirus. NON recarti nelle strutture sanitarie ma chiama subito il tuo medico curante per concordare insieme l’iter più giusto da seguire.